Il Museo di Storia dell’Agricoltura e della Pastorizia è stato organizzato da Francesco Mainieri (1930-2015) in nove sezioni. Dopo una descrizione dettagliata delle trasformazioni subite dal territorio nel suo complesso, soprattutto tra l’Ottocento e i primi anni del Novecento, vengono descritti lo sviluppo dell’abitato, l’assetto della proprietà terriera, i rapporti di produzione nelle campagne, l’utilizzo delle acque, il lavoro agricolo e quello dei pastori, l’edilizia rurale, le industrie della lana e della seta, i mulini e le gualchiere.
01. Il territorio e il paesaggio agrario. L’abitato. Le acque
Le trasformazioni che il territorio di Morano ha subito nel corso dei secoli scorsi hanno riguardato:
a. Il paesaggio agrario e l’abitato
b. L’uso agricolo del suolo
c. Le acque e la loro utilizzazione
02. L’assetto della proprietà terriera e la sua evoluzione
Partendo dai dati contenuti nel Catasto provvisorio del 1811, viene descritta, attraverso dettagliate tabelle, la proprietà terriera nel territorio di Morano tra l’Ottocento e la prima metà del Novecento.
Una ricerca più dettagliata che potesse far riferimento ai secoli precedenti, soprattutto al Settecento, non è stata possibile farla per la mancanza di dati che si sarebbero potuti ricavare esaminando quelli riportati nel catasto onciario.
03. I rapporti di produzione nelle campagne e la popolazione agricola
Al frazionamento e alla frammentazione della proprietà terriera fa riscontro a Morano un’accentuata articolazione e stratificazione della società contadina.
Lo stesso contadino spesso impersonava contemporaneamente diverse figure sociali del mondo rurale: da quella del lavoratore salariato a quella del colono e dell’affittuario, a quella del piccolo proprietario coltivatore.
04. Il lavoro agricolo: gli strumenti e le tecniche
La documentazione del lavoro agricolo presente nel MuSAP è affidata, oltre che agli attrezzi, a fotografie, che ritraggono forme del lavoro agricolo per rievocare il modo in cui in passato avveniva la coltivazione della terra.
05. La pastorizia e i pastori
La particolare conformazione del territorio di Morano è il primo dato da cui occorre partire per comprendere il considerevole ruolo che, soprattutto nel passato, ha sempre avuto la pastorizia nell’economia locale.
L’allevamento brado, in cui essa consiste, è anche facilitato dalla notevole estensione e della diversità dei livelli altimetrici del suo territorio.
06. L’edilizia rurale
Nell’ambito della storia generale del paesaggio agrario di Morano e in relazione, in particolare, alle trasformazioni che esso subisce soprattutto tra l’Ottocento e i Novecento, un considerevole interesse riveste l’analisi dell’edilizia rurale, che si caratterizza per l’elevata densità degli insediamenti e per la qualità e varietà dei tipi edilizi.
07. L’interno della casa contadina
Nel Catasto provvisorio del 1811 le abitazioni con una stanza, a Morano, erano oltre mille e rappresentavano circa il 67 percento dell’intero patrimonio abitativo composto di circa millecinquecento abitazioni. Tale caratteristica è ancora visibile percorrendo l’abitato.
All’interno del MuSAP è allestita una stanza tipo, dove sono raccolti gli utensili che “arredavano” l’abitazione contadina, nonché alcuni tra gli indumenti del vestiario popolare tradizionale.
08. Le industrie rurali: la lana e la seta
Per ricostruire i caratteri e l’evoluzione del paesaggio agrario di Morano, non sono poche le fonti che evidenziano l’importanza che hanno avuto in passato, nell’economia locale, le industrie della lana e della seta, connesse alla pastorizia e all’agricoltura.
09. I mulini e le gualchiere
Agli inizi dell’Ottocento vi erano a Morano, come risulta dal Catasto provvisorio del 1811, nove mulini e tre gualchiere.
Le loro caratteristiche tecniche e la struttura architettonica degli edifici in cui erano situati, non differivano da quelle della maggior parte dei mulini e delle gualchiere della Calabria.