
Francesco Mainieri mentre fotografa un contadino nella campagna moranese. Anni Ottanta. Ph: Angelo Pessolano.

Lungo il fiume Coscile . Fine Ottocento. Ph: Paolo Arcidiacono.
Introduzione
Il “Museo di Storia dell’Agricoltura e della Pastorizia” è stato acquisito dal Comune di Morano Calabro (Cosenza) nel 2003 a seguito della donazione fatta da Francesco Mainieri (1930-2015), suo ideatore e realizzatore.
La ricerca, che ha portato alla realizzazione del Museo di Storia dell’Agricoltura e della Pastorizia di Morano Calabro (Cosenza) da parte di Francesco Mainieri (1930-2015), è iniziata alla fine degli anni 70.
La prima iniziativa è stata una mostra realizzata nel 1981: Contadini e pastori a Morano tra passato e presente. Ad allestirla, oltre a Francesco Mainieri, è stato un gruppo di giovani studenti, che avevano costituito il Gruppo di Animazione Culturale.
Nel progetto di ricerca il valore prioritario è stato dato al reperimento degli oggetti (attrezzi e strumenti di lavoro, utensili di vario genere, oggetti di uso domestico ecc.). Anche se all’inizio della ricerca molti oggetti erano scomparsi da tempo, è stato possibile metterne in salvo parecchi e scovarne altri con pazienza e tenacia non solo a Morano ma anche in altri paesi della zona.
Decisiva è stata la disponibilità dimostrata dai protagonisti della realtà che si voleva indagare. Non pochi contadini e pastori fornirono, con gli oggetti, una serie di informazioni preziose, senza le quali sarebbe stato impossibile comporre le oltre 150 tavole illustrative esposte nel Museo.
Nell’intento di cogliere l’interazione tra i fattori ambientali e quelli antropici, è stato indispensabile, fin dall’inizio, integrare la raccolta dei materiali e delle testimonianze orali con l’analisi — condotta anch’essa in un’ottica storica — del contesto naturale ed agrario, ponendo in primo piano le risorse e il loro uso nel tempo; così come non è stata trascurata la considerazione delle variabili più propriamente economico-sociali (la composizione e la dinamica della popolazione, l’assetto della proprietà terriera, le forme di conduzione della terra e del bestiame, ecc.).
Con questa impostazione Francesco Mainieri ideò e realizzò il Museo. Allestito inizialmente in alcuni locali della locale Scuola Elementare di Morano, nel 2003 venne trasferito in una porzione di un palazzo gentilizio, acquistato dal Comune e ristrutturato: il Palazzo Salmena.
Il Museo è organizzato in 9 sezioni:
- Il territorio e il paesaggio agrario. L’abitato. Le acque
- L’assetto della proprietà terriera e la sua evoluzione
- I rapporti di produzione nelle campagne e la popolazione agricola
- Il lavoro agricolo: gli strumenti e le tecniche
- La pastorizia e i pastori
- L’edilizia rurale
- L’interno della casa contadina
- Le industrie rurali: la lana e la seta
- I mulini e le gualchiere