Il progetto di rigenerazione
L’intervento di rigenerazione è previsto che venga realizzato nella porzione del Palazzo Salmena che fu acquisito dal Comune di Morano Calabro per allocarvi il Museo di Storia dell’Agricoltura e della Pastorizia, ideato e realizzato dal Prof. Francesco Mainieri.
Il museo, allestito (provvisoriamente) fino al 2001 all’interno di alcuni locali della scuola elementare, è nato, tra il 1984 e il 1985, dall’ampliamento della mostra «Contadini e pastori a Morano tra passato e presente», che fu realizzata nel 1981 dal Gruppo di animazione culturale con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Convertita in mostra permanente, la rassegna rimase nel chiostro e in alcune stanze del Monastero di San Bernardino, dove era stata allestita, finché quest’ultimo, in grave stato di degrado, non fu dichiarato inagibile.
Attualmente la porzione di immobile di proprietà comunale, anche se è stato completamente ristrutturato, ha bisogno di interventi che ne riqualifichino l’efficienza energetica (mediante la sostituzione degli infissi esterni e la revisione dell’impianto di riscaldamento), lavori di bonifica da infiltrazioni di acqua presenti su alcune pareti, di restauro dei portoni d’ingresso in legno, di revisione degli impianti per l’abbattimento delle barriere architettoniche, dell’impianto antincendio e dell’impianto elettrico (con l’installazione di nuovi corpi illuminanti a led) e di trasmissione dati, WiFi ecc.
Anche l’impianto espositivo del museo ha bisogno di essere riqualificato mediante una sua rielaborazione, che, pur non stravolgendolo, sappia mettere in risalto maggiormente le qualità e le peculiarità di tutti i reperti esposti nelle 9 sezioni del museo e sappia fornire, mediante una attenta rivisitazione dei testi, dei grafici, delle immagini, delle carte tematiche contenute negli attuali pannelli esplicativi, le giuste informazioni sugli argomenti trattati e sui reperti esposti, sia mediante la realizzazione di nuovi pannelli esplicativi che mediante opportune proiezioni effettuate con sussidi audiovisivi.
Per la rigenerazione del Museo sono stati individuati i seguenti interventi:
ristrutturare i locali dove è allestito il museo. I lavori riguardano: la sostituzione degli attuali infissi esterni, che presentano vistose carenze di tenuta all’aria e vetri non adeguati; l’eliminazione di infiltrazioni d’acqua in alcune pareti controterra; l’adeguamento dei parapetti con balaustre di altezza prevista dalla normativa vigente;
revisionare gli impianti di riscaldamento con la sostituzione della caldaia, dell’antincendio, per l’abbattimento delle barriere architettoniche;
catalogare tutti i reperti presenti nel museo, mediante la preventiva digitalizzazione e scannerizzazione 3D, la digitalizzazione di tutti i pannelli esplicativi (contenenti testi, disegni, diagrammi, cartografie, fotografie anche originali ecc.);
restaurare i reperti mediante pulizia, disinfestazione, messa in sicurezza. Non solo quelli lignei che sono abbastanza degradati, ma anche quelli metallici, le stoffe, i vestiti, i plastici ecc.;
organizzare un nuovo percorso espositivo che comprenda una migliore visibilità dei reperti e una migliore definizione dei testi, delle immagini, dei grafici e della cartografia con nuovi pannelli su supporti adeguati;
realizzare un nuovo impianto di illuminazione, soprattutto quello riguardante i pannelli espositivi oltre a quello che riguarda i reperti;
realizzare un impianto di rete telematica;
allestire lungo il percorso espositivo adeguate attrezzature audiovisive;
allestire un’area da destinare al ricordo del suo ideatore e realizzatore, Francesco Mainieri: “Lo studio di Francesco”. Al suo interno saranno conservati, soprattutto in forma digitale, documenti e pannelli originali, che si trovano attualmente in una fase di degrado abbastanza avanzata (alcuni sono pressoché illeggibili), documenti di approfondimento dei temi trattati nel museo, redatti sempre dal suo ideatore e curatore, messi a disposizione e consultabili da studiosi e da visitatori più esigenti;
potenziare il sito www.musap.it, anche attraverso specifiche App, inserendo al suo interno anche tutte quelle ricerche, che, portate avanti negli anni scorsi da Francesco Mainieri e dai suoi collaboratori, sono confluite in mostre specifiche, ma che ora sono documentate e consultabili solo in archivi privati. Si fa riferimento, in special modo, alle mostre:
• inamerica. Emigranti moranesi in America latina
• Storia di una ferrovia di montagna. La Rueping
catalogare e allestire un archivio fotografico, digitalizzando un vasto numero di immagini. L’archivio dovrà essere organizzato in maniera da renderlo consultabile sia in rete che all’interno del MuSAP su monitor ad alta definizione, al fine di raccogliere tutte quelle notizie necessarie, ad esempio, all’individuazione delle persone ritratte, al luogo e all’evento a cui fa riferimento la singola fotografia o un gruppo di esse, ecc.;
realizzare una nuova sezione Museo dedicata all’alimentazione dei contadini e dei pastori e alla viticoltura, con l’obiettivo di riprendere antiche ricette dei cibi non solo quotidiani, ma anche di quelli dei giorni festivi, da riproporre sotto forma di assaggi e/o degustazioni all’interno del museo e/o al suo esterno.
Con questo intervento di riqualificazione/rigenerazione il Museo viene posto al centro di un più vasto progetto che comprende vari aspetti:
il Museo, nato, secondo l’impostazione che ne ha dato Francesco Mainieri, suo ideatore e curatore, come luogo di raccolta, conservazione ed esposizione delle testimonianze della cultura materiale di Morano e del circondario, dovrà mantenere questa sua peculiarità, potenziandola con nuove ricerche;
il Museo, in futuro, dovrà diventare un centro che possa portare avanti progetti di ricerca non solo sui temi che abbiano attinenza con i contenuti conservati al suo interno ma anche e soprattutto su temi che riguardano i problemi attuali partendo dal passato e riflettendo sulle trasformazioni in atto;
il Museo dovrà organizzare non solo visite guidate ma soprattutto attività didattiche, mostre e rassegne di vario genere, conferenze ed ogni altra iniziativa, facendolo diventare di fatto un centro di servizi culturali pubblici e interdisciplinari;
il Museo dovrà portare avanti progetti che possano interagire con musei non solo calabresi ma anche di altre regioni, non solo italiane, andando quindi oltre il comprensorio del “Parco del Pollino”;
il Museo in tal modo unitamente agli altri musei potrà diventare un punto di riferimento per ogni attività di ricerca scientifica nel settore dei beni culturali e ambientali inerenti il mondo rurale, riguardante la sua storia, le trasformazioni non solo del territorio di riferimento, ma di tutto un più vasto comprensorio;
il Museo unitamente agli altri musei dovrà instaurare ogni possibile forma di collaborazione con istituzioni, soprintendenze, università, scuole, centri di ricerca, associazioni culturali.
Inizialmente sono stati individuati una serie di realtà museali della provincia di Cosenza e delle province lucane (Potenza e Matera) che potrebbero costituire il primo nucleo della rete museale che si intende costituire, partendo dalla riqualificazione/rigenerazione del MuSAP di Morano Calabro.
Gli argomenti soprariportati costituiscono il tema conduttore di tutto il progetto integrato che si intende portare avanti con la riqualificazione/rigenerazione del Museo, che può essere individuato nella trasformazione di un
museo che si confronta con il passato
in un
museo che progetta il futuro
Immaginare oggi un museo significa pensarlo innanzitutto nel suo rapporto con il pubblico e quindi si dovrà confrontare con le nuove tecnologie, gli apparati didattici, la comunicazione, i problemi espositivi.
Ma immaginare un museo significa, altrettanto, considerare questo particolarissimo contenitore dal punto di vista anche dell’immaginario collettivo.
È per questo che le azioni guida che dovrebbero tracciare il percorso per la riqualificazione/rigenerazione del museo possono così essere sintetizzate:
RACCONTARE – COINVOLGERE – EMOZIONARE