Un laboratorio di tessitura familiare del passato.

Un laboratorio di tessitura, oggi, all’interno di un centro culturale. Sono sufficienti pochi telai per difendere i saperi del cucito e della tessitura.

Un futuro per il MuSAP

Per trasformare i musei, che aderiranno al progetto “Noi per il MuSAP“, da spazi che raccolgono il passato a strumenti per studiare il presente e programmare il futuro con l’obiettivo di creare una rete museale, occorrono alcune innovazioni.
1. Il materiale esposto deve cambiare il suo ruolo di oggetto a quello di soggetto, mutando il suo scopo che non è raccontare solo il passato: gli strumenti di lavoro, gli oggetti, le testimonianze (documenti, immagini, carte tematiche) dovranno diventare soggetti per racconti, poesie, rappresentazioni teatrali o mostre temporanee di arte povera.
2. Il museo deve diventare punto di riferimento culturale in un’area interna con scarse proposte riflessive di qualità e favoririe collaborazioni con scuole ed altre associazioni per sviluppare programmi di educazione museale e civica.
3. Lo stesso lavoro di recupero manutentivo degli oggetti, dei reperti, della documentazione andrà fatto interessando la comunità di riferimento con azioni di volontariato o ricorrendo anche a progetti specifici nell’ambito dei programmi scuola-lavoro. È importante anche che gli interventi manutentivi vengano inseriti nel percorso museale e siano momenti di riflessione e di conoscenza per i visitatori locali, non locali e stranieri, che con ulteriori visite potranno approfondire meglio la conoscenza del territorio nei suoi aspetti artistici, naturalistici e culturali.
4. L’obiettivo è creare all’interno del museo anche laboratori di tessitura, di lavorazione del legno e del ferro e di restauro: aspetti dell’economia del passato, da impostare studiando tecniche e disegni delle antiche lavorazioni per la produzione di nuovi prodotti e di interventi sul patrimonio edilizio esistente. In questo modo si unisce l’aspetto artistico e culturale a quello economico. È importante questo aspetto, soprattutto se verranno creati rapporti con le professionalità degli anziani della comunità.
5. I contenuti del museo dovranno essere arricchiti con aspetti sulla cultura (scuola, religiosità, ecc.) delle classi popolari, sull’emigrazione e sul sistema di comunicazioni del passato, realizzando anche archivi fotografici digitali delle varie comunità di riferimento. Anche l’aspetto dell’alimentazione delle classi popolari è importante da affiancare a degustazioni di cibi tipici all’interno del museo.
6. La costituzione di gruppi di lavoro qualificati è il pesupposto per svolgere quanto sopra, con l’obiettivo anche di creare, con l’apporto di reperto di tutti i musei della rete, una raccolta comparata della cultura materiale della zona.
7. L’obiettivo prevalente è quello di dare vita a una cooperativa di comunità per gestire in modo coordinato gli interventi proposti e, nello steso tempo, per individuare insieme e creare posti di lavoro attraverso sinergie tra gli stessi produttori di beni e servizi che si svilupperanno intorno al progetto  “Noi per il MuSAP“. Questo dispositivo, decisamente innovativo per i territori del Parco del Pollino e dei parchi limitrofi, sarà di esempio e di stimolo per un cambio di mentalità e di contrasto dell’abbandono del trritorio, che diventa risorsa e motivo di coesione sociale per la comunità stessa.
8. Trasmettere alle nuove generazioni concreti esempi di sviluppo secondo l’ottica di economia collaborativa aiuterà a superare con entusiasmo e vitalità la rassegnazione dei giovani, che mai come in questo momento assistono inermi al vuoto creato dallo spopolamento dei territori interni e dal loro invecchiamento.
9. Con la costituzione della cooperativa di comunità, questa potrà essere garante dell’innovazione del rapporto tra qualità artistica/culturale e se stessa, in quanto portavoce significativo della comunità che rappresenta, se riuscirà a trattare poeticamente i lavori materiali con riflessioni profonde come sapevano farlo solo gli antichi descrivendo erbe, macchine, case e utensili.

Solo così si potrà dire che il progetto “Noi per il MuSAP” avrà raggiunto il suo obiettivo.